Intervista a Remo Zerbini
Quando ha iniziato a collaborare con Farina?Sono più di 10 anni che fornisco loro barrique, realizzate da due importanti aziende francesi, appartenenti alla stessa multinazionale americana: Tonnellerie quintessenze (Bordeaux) e Tonnellerie Tremaux (Beaune, Borgogna).
Cos’hanno di particolare le barrique che ha scelto Farina?
Entrambe le aziende da una parte hanno una visione globale sul prodotto vino e dall’altra lo personalizzano dal punto di vista organolettico. Riescono a costruire dei prodotti che rispettano l’esigenza del cliente. Farina chiede e noi cerchiamo di rispondere alle sue richieste e ci aiuta il fatto che nel nostro campo siamo in pochi a farlo.
Come vengono realizzate le barrique?
Quelle di Farina sono fatte di legno francese e richiedono in primo luogo un lungo processo che parte dal taglio delle piante, alla trasformazione a stacco (del tronco in doghe) fino ad un lungo periodo di stagionatura che dura intorno ai 3 anni. A quel punto le doghe vengono adattate per la costruzione di un contenitore in legno. Nel caso di Farina, la barrique viene spostata e se ne modifica struttura chimica del legno per estrarre dei sentori che unificheranno il vino, aumentandone la complessità e donandogli maggiore armonia.
Quale aggettivo userebbe per descrivere le barrique di Farina? Meno inclusive possibili. Tendiamo a dare tannini e complessità senza coprire però le caratteristiche fruttate dei vini di Farina.
Qual è il ruolo della barrique nella creazione del prodotto vino?
La barrique ha un ruolo fondamentale, porta nel vino micro ossigeno e tannini, che sono ossidanti e allungano la vita del vino.
Secondariamente, porta gli aromi al vino, dati dalla tostatura del legno, ma allo stesso tempo non coprono le caratteristiche del vino e lo rendono più complesso ed interessante.
Il lavoro della barrique è un lavoro storico. Nonostante ci sia tanta tecnologia al giorno d’oggi, vengono ancora costruite come facevano i Galli 2000 anni fa.
Qual è la sua opinione riguardo l’azienda?
È un’ottima azienda, bella e diretta bene. Ha una bella visione del mondo e questo grazie al fatto che non sia chiusa tra le mura della Valpolicella e dell’Italia. Il mondo del vino è in continuo cambiamento ed è giusto interessarsi ai cambiamenti che succedono nel mondo.