Intervista a Giorgio Pellis
Quando ha iniziato a collaborare con Farina? La nostra collaborazione con Farina è iniziata nel 1983, anno di fondazione della nostra azienda. All’inizio ci siamo specializzati nella distribuzione alla ristorazione italiana in Germania, allargando poi la distribuzione anche al resto della ristorazione e al mondo dei consumatori privati.
Quale ruolo riveste per Farina?
Sono importatore in Germania, nella regione di Hannover. Credo che per Remo Farina, allora responsabile per l’azienda Farina quando abbiamo iniziato a collaborare, siamo stati tra i primi a introdurre i loro vini nel mercato e a diffonderli tra i nostri contatti in Germania. Da subito ci ha legato una grande stima e simpatia. Le nostre esperienze gli sono senz’altro servite per penetrare il mercato con successo.
Quali sono le caratteristiche del Suo mercato?
Negli anni ’80, quando abbiamo iniziato a collaborare, la ristorazione italiana si trovava in forte espansione, i ristoranti erano i principali ambasciatori del vino italiano nel mercato. Vini di livello di qualità medio/alto, fascia nella quale va collocata l’azienda Farina, erano distribuiti prevalentemente da distributori qualificati come noi. Poi cominciarono a diffondersi tramite ristoranti italiani di proprietà di ristoratori italiani ed enoteche specializzate. Oggi anche la grande distribuzione ed i venditori in internet coprono e distribuiscono vini di livello di qualità medio/alta.
Cosa pensa dei vini di Farina oggi?
I vini di Farina hanno raggiunto un livello medio/alto e un ottimo rapporto qualità/prezzo. Inoltre sono state fatte innovazioni molto interessanti, realizzate molto attentamente.
Il Suo vino preferito?
Il Godo’ bianco per la sua armonia, piacevolezza e versatilità con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Mentre sceglierei l’Amarone base per la sua originalità e il prezzo molto accessibile.
Quello con più potenzialità? Credo che il vino con più potenzialità sia il Valpolicella Ripasso base, poiché centra perfettamente il gusto del pubblico di età media.
Quale aggettivo darebbe all’azienda? E perché?
Azienda famigliare, molto dinamica.
Quale aggettivo invece darebbe a sé stesso?
Distributore che si sente più partner del produttore che semplice cliente.
Quale messaggio vorrebbe dire oggi all’azienda?
Avanti così!