Senza i conferenti mancherebbe l’energia che dà vita al vino. Sono coloro che curano durante l’anno con passione ed entusiasmo la vigna in modo tale che dia buoni frutti. Gli stessi frutti che Farina trasforma in vini straordinari e conosciuti nel mondo. Questi vini partono proprio da loro…
Raffaello Piacentini ha iniziato ad andare in campagna già da piccolo, quando faceva la seconda elementare. La sua famiglia era mezzadra di terreni che venivano coltivati a piante da frutto, ulivo e seminativo.
Per lui è stato naturale amare la natura, fin da subito. E da lì, il passo per far diventare la natura un lavoro è stato breve. Il vino si faceva già allora, ma la coltivazione della vite non era così specializzata.
Tornato dal servizio militare, ha acquistato una piccola azienda in località Concole, sopra Negrar, ed è iniziata la sua avventura, sempre a contatto con la natura.
“Allora non esistevano trattori, macchine, niente di meccanico, ma riuscivamo a gestire bene le nostre attività. I grandi proprietari terrieri hanno iniziato a vendere le terre e allora io, pensando ai miei due figli Adelino e Adriano, che stavano crescendo e che come me amavano la natura, ho acquistato sempre di più porzioni di terra che ho adibito a vigneto”.
Intervista a Raffaello Piacentini
Cosa rappresenta per Lei la natura?
La natura è tutto. Tiene unite le persone, ne abbiamo bisogno tutti. Ci sono tante persone che amano parlare, fanno tante parole, ma poi la natura ci insegna che è più importante fare i fatti.
Ho fatto diversi lavori nella vita, perché allora solo con la campagna non si viveva. Così ho deciso che avrei costruito un futuro per i miei figli e oggi sono molto soddisfatto di loro e anche del mio nipote più grande che si sta appassionando anche lui.
Cosa ha insegnato ai suoi figli?
Il rispetto per la natura. Alla natura non si insegna niente, è lei che insegna a noi. Dobbiamo rispettare le sue tempistiche, avere pazienza e accettare che ogni annata è a se stante. I cambiamenti climatici oggi hanno anticipato moltissimo il momento della vendemmia. Per questo l’agricoltore deve imparare ad assecondare i suoi ritmi.
Cos’è la vigna?
La vigna è una pianta rampicante. Si lega al territorio. Esprime il senso di aggrapparsi alla terra: è questa la sua potenza.
Perché avete scelto Farina?
Ci sentiamo parte di una grande famiglia con loro.
Come descrivereste Farina come azienda?
Rispetta la parola data sempre.
Qual’è il vino che preferisce?
L’Amarone senz’altro. Sono un amante del vino più strutturato, non amo il vino dolce.
Come è andata l'ultima vendemmia 2016?
Molto buona. Abbiamo affrontato bene la siccità, perché abbiamo l’irrigazione a goccia in tutti i vigneti.
Il Suo motto?
Rispetta la natura.
Se volesse lanciare un messaggio a Farina, cosa direbbe?
Mantenersi così e puntare sulla valorizzazione del territorio e sulla qualità dei vini.