Intervista a Stefano Freoni
Come ha imparato a fare questo lavoro?
Tutto è iniziato da una tradizione familiare tramandata di generazione in generazione, ma è stata la mia passione per questo mondo l'elemento determinante. La storia di famiglia può darti una via da seguire, ma la passione è importante per inserirsi e trovare un proprio spazio. Per quanto mi riguarda, amo ogni sfaccettatura dell'attività vitivinicola, nonostante tutte le difficoltà da affrontare.
Quando avete iniziato a conferire le uve a Farina?
Sono circa una decina di anni che forniamo loro le uve della Valpolicella. Abbiamo conosciuto Farina e con loro si è instaurato da subito un rapporto reciproco di stima e di amicizia. Ho deciso di collaborare con Farina perché ho trovato nell’azienda quella semplicità, quell'onestà intellettuale e quella trasparenza necessari per creare un buon rapporto. La carta vincente di Farina è proprio il rapporto umano che ha con tutte le persone con cui lavora.
Come è composto il vostro team di lavoro?
Il nostro gruppo di lavoro è abbastanza numeroso, ma cerchiamo di avere sempre le stesse persone. Sono circa una ventina i collaboratori fissi, ma nei momenti più impegnativi e nei lavori più specifici e mirati intervengono altri collaboratori esterni che sono seguiti dal nostro personale, come la pigiatura e la raccolta di uva in cassetta. Negli anni siamo cresciuti in superficie e anche come diversa tipologia di produzione, ma cerchiamo di mantenere sempre unito il nostro team. Anche per noi, come per Farina, le persone fanno la differenza!
Qualche previsione sulla prossima vendemmia?
Se le zone di collina saranno più soggette a problematiche dovute alla siccità, potremmo andare incontro ad una vendemmia un po' “scarsa”, al contrario, se ci saranno tutte le condizioni atmosferiche adeguate, potrà essere una buona annata, simile a quella del 2015.
Qual è la vostra filosofia aziendale? Io e mio fratello siamo molto simili ed entrambi intraprendenti, per questo in linea nelle scelte aziendali. La nostra filosofia punta sul tenere in considerazione le tradizioni e non puntare solo sulla parte innovativa, nel pieno rispetto della pianta.