Intervista a Bruno Tommasi
Quando avete iniziato a conferire le uve a Farina?Abbiamo rapporti lavorativi con Farina da circa 10 anni. Rispetto ad altri conferenti, che collaborano da più tempo, non sono tanti 10 anni, però il rapporto che si è creato è unico, sia sotto il profilo professionale, sia sotto quello umano. Siamo giunti a loro per pura casualità, tramite un contatto iniziale che avevamo con Remo e successivamente con Piero. Oggi con Claudio non è cambiato nulla nonostante il tempo passato, abbiamo comunque mantenuto la stessa impronta del rapporto, sincero e diretto.
Qual è il suo vino preferito di Farina?Amarone e Ripasso. Penso che non sia solo mia questa preferenza, ma che il pensiero nei confronti di questi loro cavalli di battaglia sia abbastanza unanime.
Che aggettivo darebbe all'azienda?È un'azienda all'avanguardia che si dà sempre da fare. Un’azienda seria come la loro sa come comportarsi, dalla cura e attenzione del particolare, agli accorgimenti maggiori, che devono sempre esserci, dall'inizio alla fine del processo di realizzazione del vino.
Chi è coinvolto nella gestione della sua vigna oltre a Lei?Mia moglie spesso mi dà una mano in quelli che sono i compiti più leggeri. Mentre della raccolta dell'uva ci occupiamo io e i miei fratelli. Io in particolare ho iniziato ancora quando c'era mio papà, ai tempi in cui erano in vita i vecchi sistemi di allevamento della vite. Nonostante siano passati parecchi anni io cerco il più possibile di utilizzarli ancora e mi impegno a non usare plastiche e prodotti artificiali nel mio campo.