Intervista a Monica Logica
Come ha iniziato a collaborare con Farina? Ho iniziato a lavorare in azienda 13 anni e mezzo fa, nel gennaio 2003. Sono arrivata qui per caso, per una circostanza fortuita della vita che mi ha portato grande fortuna. Inizialmente avevo un contratto di sostituzione di maternità, poi la vita ha scelto che io rimanessi qui.
Che ruolo ha all’interno dell’azienda?
Il mio è un ruolo molto diversificato, ma il mio focus principale è l’export. Mi potrei definire un’assistente all’export: mi occupo di tenere i contatti tra l’azienda e i contatti esteri. Conoscendo le lingue, riesco a mantenere dei rapporti piacevoli e gratificanti con gli interlocutori. Io mi definisco “la donna delle mail”, sguazzo in 200 mail al giorno di gestione di ordini esteri. Inoltre mi occupo anche di fare da anello di congiunzione gestionale tra magazzino e ufficio, nel monitorare dalle fasi di imbottigliamento fino alla gestione burocratica, nonché dichiarazioni ai vari enti.
Cosa Le piace del Suo lavoro?
Mi gratifica molto quando riesco a finalizzare le attività.
Sono una persona molto statica, amo stare davanti al mio computer. Anche se il mio è un lavoro di grande relazione ed è anche gratificante per questo, quello che amo di più è quando sono da sola io e il computer e riesco a concludere una procedura.
Che aggettivo si darebbe come persona?
Concreta e solida. Non amo i giri di parole, amo arrivare al punto, per questo sono affidabile ed onesta. C’è da dire che sono anche spigolosa e selettiva, non ho iniziative personali, ma eseguo bene quello che mi viene affidato.
Un ricordo di questi 13 anni qui da Farina?
Ho tante immagini in mente. Ricordo la soddisfazione di vedere clienti, agenti ed importatori venuti in visita che poi nel tempo hanno mantenuto il legame con me e l’azienda. Grazie all’assidua comunicazione si creano dei legami che vanno anche al di là dell’aspetto professionale.
Come definirebbe l’azienda?
Familiare in termini di gestione. Nonostante le dimensioni dell’azienda siano aumentate nel corso degli ultimi anni, siamo ancora un mondo dove tutti collaborano e si aiutano a vicenda. È anche molto dinamica e in movimento: in 13 anni ho visto un’evoluzione incredibile.
Come descriverebbe questa evoluzione?
All’inizio l’azienda era familiare in tutti i sensi ed era molto più semplice gestire l’attività. Era anche molto meno concentrata sull’innovazione. Con l’ingresso della nuova generazione c’è stata una spinta verso idee nuove, innovazioni tecnologiche, clienti nuovi, il tutto con un’attitudine molto fluida ed aperta.
Punti di forza di Farina?
A livello produttivo,
il rapporto qualità-prezzo: vini di qualità, a prezzi ancora
ragionevoli. Dal punto di vista gestionale, l’ambiente familiare in cui
tutti conoscono tutti e c’è interscambio personale oltre che
professionale.
Possibili punti di miglioramenti?
A
volte si tende ad un sovraccarico di ruoli e competenze proprio per
questa estrema familiarità e flessibilità della struttura.
Qual è il Suo vino preferito?
Il
Ripasso Monte Corna: non è semplice come un Valpolicella, ma non ha
neanche la difficoltà di farsi comprendere come nel caso dell’Amarone.
Il vino con più potenziale futuro?
Il Ripasso. Per rapporto qualità-prezzo e la facilità con cui può essere compreso ed apprezzato.
Che altro lavoro avrebbe fatto se non questo?
Un
sogno su cui fantastico da sempre: la funzionaria di Polizia. Sono
sostenitrice della legalità, giustizia e ordine e tendo ad associarle a
queste figure. Non avrei fatto la ballerina di sicuro…